Per parlare di "fotografia di architettura" può essere utile riflettere sul fatto che, come la fotografia, anche l'architettura ha un suo proprio linguaggio. Entrambi hanno codici linguistici distinti, se pure in parte congruenti tra loro, e sono profondamente legati ai contesti storici e culturali in cui hanno operatogli architetti ed i fotografi.

Nella fotografia di architettura quindi i due linguaggi si sovrappongono: l'uno diventa espressione narrativa dell'altro.
Nasce una particolare e complessa interazione in cui il fotografo, interpretando la realtà architettonica secondo la propria visione e la propria personalità, narra l'architettura arrivando, in alcuni casi, a scoprirne anche contenuti inaspettati.